No a queste montagne russe con lo spostamento a monte della ferrovia

Il Comitato Territoriale, nel 2003, appena costituito, ha unito i comitati cittadini, di frazione e zona, in una grande protesta contro l'insensato spostamento a monte della ferrovia che prevedeva montagne russe con dislivelli assurdi per i binari.

Questo argomento, purtroppo, è più che attuale e ci vede ancora oggi in prima linea.

Lo spostamento a monte della tratta ferroviaria Finale Ligure – Andora, realizzazione che permetterebbe il doppio binario, per quanto riguarda la nostra città, non solo non è necessario poiché nel tratto Loano - Albenga già è presente, ma creerebbe danno. La stazione ferroviaria, infatti, abbandonerebbe il tessuto urbano per andare nell'entroterra, in una zona senza servizi, con enormi disagi per gli utenti, e stravolgendo il territorio e il borgo di Bastia.

Il nuovo sottopasso della ferrovia, di cui tra l’altro non è chiara la necessità, sarebbe un vero salasso per le casse del Comune, sottraendo le risorse per le vere necessità della collettività. Il progetto del riempimento delle vallette trasformerebbe la zona pedemontana fra Salea e Campochiesa in una immensa discarica dello smarino.

Non tutti sanno cosa sono le vallette: sono, come dice il termine stesso, quelle piccole valli, quegli affossamenti in cui, confluendovi l’acqua piovana, cresce una bella vegetazione formando un polmone verde che influenza positivamente il clima, alimenta la falda acquifera, salvaguarda la biodiversità e conserva il paesaggio e la sua bellezza. Tutto questo scomparirebbe, perché sono state individuate nel territorio di Albenga ben 27 di queste vallette che verrebbero usate come discarica dello smarino, ossia l’enorme massa di detriti che si produrrà dalle grandi opere che si intendono realizzare, senza parlare dei danni e dei disagi che l’andirivieni di camion carichi di detriti causerebbe sia al territorio che alla popolazione.

Una nuova linea a doppio binario, compresa tra la stazione di Finale Ligure e la stazione di Andora, che si sviluppa in variante e a monte della linea storica, con un tracciato della lunghezza complessiva di circa 31+910 Km, di cui circa 24 Km in galleria e 1,9 Km in viadotto, per una pendenza variabile con una massima fino al 13 per mille circa ( variante in Alassio) e con la previsione delle stazioni di Finale Ligure, oggetto di restyling, Andora ed Albenga e di fermate impresenziate a Pietra Ligure, Borghetto S. Spirito e Alassio, quest’ultima in galleria.

Non verrebbe utilizzato nell'attuale tracciato il doppio binario di circa 11 km Loano-Albenga, che permetterebbe un risparmio di circa un terzo sul costo complessivo.

Lo spostamento a monte della linea ferroviaria comporterebbe:

a) la collocazione della stazione di Alassio nella infelice posizione interferente con le limitrofe scuole media (375 alunni provenienti anche dai Comuni di Villanova d’Albenga e Garlenda) e materna (100 alunni), ) analoghe criticità e pericoli per la Scuola media di primo grado di Alassio, a seguito della localizzazione fronti stante dell’uscita in superficie della Stazione ferroviaria di Alassio, l’uscita dell’Aurelia bis (traffico stimato in 2000 veicoli al giorno) e il vicino cimitero cittadino;

b) la carenze di viabilità di accesso alla prevista nuova stazione di Albenga;

c) la distruzione di fiorenti aziende agricole ad Albenga e Borghetto S.S.;

d) ad Albenga non è stato rispettato l’accordo di programma del 1996, il quale prevedeva che la tratta ferroviaria fosse all’interno della fascia di rispetto autostradale di 30 metri. Nella frazione di Campochiesa la distanza dall’autostrada è di circa 70 metri; questo provoca una fascia interclusa con un enorme reliquato dove verranno distrutte molte aziende agricole.

e) la demolizione e il pericolo di crollo di edifici residenziali, del palasport e della piscina.

rassegna stampa

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