Topic: Informazioni sulla ferrovia per il P.U.C.
  Informazioni sulla ferrovia per il P.U.C.

Osservatorio pubblico – Albenga W.W.F. Gruppo attivo Ingauno Italia Nostra sezione Ingauna

Il percorso di formazione del PUC di Albenga prevede per la prima volta una fase di ascolto della cittadinanza a proposito delle sue esigenze, nell'obiettivo di avere un piano migliore perché “condiviso”. Valutiamo positivamente l'offerta alla cittadinanza della possibilità di discuterne, anche se dalla “condivisione” non deriva necessariamente la bontà di una pianificazione.
Bisognerebbe avere una valutazione sull'attuazione del piano vigente, prima ancora di proporre gli obiettivi da perseguire con il nuovo; d'altronde, la dichiarata intenzione di redigere un PUC in grado di favorire “lo sviluppo” della città non dice nulla di come questo venga inteso dai redattori e dagli amministratori - e comunque, quand'anche lo dicesse, anche questo dovrebbe essere discusso.

Comunque, in base all'impostazione seguita finora, la stessa discussione per singole frazioni e nei quartieri del capoluogo sui problemi locali risulta frammentaria, soprattutto su tematiche riguardanti l'intero territorio nel suo complesso.

E' il caso dello spostamento a monte della ferrovia.
Ad esempio, proprio per come è stato impostato l'incontro di Bastia, frazione che subirebbe gli effetti più diretti e immediati, generalmente i vari interventi hanno chiesto l'attenuazione delle conseguenze, piuttosto che confutare l'opportunità stessa di attuare un simile progetto. Noi intendiamo farlo nelle due prospettive, dell'ambito strettamente locale e di quello comprensoriale.

Un progetto di così grande rilevanza, approvato da due commissari prefettizi (pur se la seconda approvazione è poi stata mantenuta e avallata dall'amministrazione comunale), avrebbe dovuto essere sottoposto al giudizio della cittadinanza con un referendum: inoltre, sarebbe stato e sarebbe tuttora il caso di informare la cittadinanza sui problemi connessi, tanto più che, per quel che può valere, rilevamenti di opinione online hanno evidenziato percentuali elevatissime di contrari.
( Ponente News, quesito: come giudichi lo spostamento a monte della ferrovia?
Positivamente? 20,8 % voti 79
Negativamente? 76,8 % voti 292
Non saprei? 2,4 % voti 9
Totale votanti 380).

Già dalla prima serata di presentazione, ad Albenga, sembra invece che lo spostamento della ferrovia debba essere considerato come un dato acquisito - “ineluttabile”, per dirla col Sindaco.
Non dovrebbe essere così, ammesso che effettivamente la discussione del PUC voglia distaccarsi dal vecchio modo autoritativo di amministrare il territorio.

Innanzitutto, anche tacendo dell'andamento quanto meno bizzarro del nuovo tracciato (si passerebbe, per esempio, dai 30,50mt di quota a Campochiesa ai -2mt di Alassio), non è certo né, tantomeno, ineluttabile che la nuova ferrovia si faccia; a maggior ragione non ne sono certi i tempi, decisionali e attuativi. Di conseguenza, bisognerebbe lasciare la zona individuata solo come previsione - per esempio senza indicizzare i terreni.
Se è facile prevedere tempi piuttosto lunghi, con relativi e possibili ripensamenti/adeguamenti anche radicali, non è logico che nel frattempo, su presupposti così aleatori, si dia a una città un assetto per forza di cose tanto definitivo. Ciò, ovviamente, vale tanto per i terreni potenzialmente interessati dallo spostamento, quanto per quelli su cui attualmente la ferrovia insiste.

Inoltre, sono già state presentate osservazioni in prevenzione sulla viabilità connessa, che vedrebbe la realizzazione di un nuovo ponte, all'altezza della confluenza dei torrenti Arroscia e Neva. Però, per farlo si dovrebbero attraversare un SIC e un'area umida provinciale parco, e questo è vietato.
Fra l'altro, è appena il caso di ricordare che, contestualmente all'allestimento della rotonda vicino al frantoio dell'Eges, si è già costruito il primo plinto, con una spesa aggiuntiva ingiustificata in fatto e arbitraria in principio – infatti, neanche su questo punto si è mai potuto discutere, coerentemente col vecchio modo di amministrare anche “per atti concludenti”.

Analoga arbitrarietà connota la previsione di sbancare 100m della collina di Bastia, fino a 10m dalle case del borgo, con tutti i correlativi rischi di stabilità che, probabilmente, vengono affrontati eccessivamente a cuor leggero.
In questo caso, si tratterebbe di sventrare una collina (salvo complicazioni) e costruire una galleria completamente artificiale, risparmiando, però, un terreno su cui sono previsti due alberghi, come da accordi di programma.
Cioè: per tutelare ciò che esiste solo sulla carta si mette a rischio un borgo già esistente (e pure storico!): qual è la logica di ciò?

Più in generale, mancano totalmente le valutazioni dei costi economici e dell'impatto sociale di un'operazione che, così com'è concepita, toglie servizi alla città, stravolge l'assetto generale del territorio e quello specifico delle località direttamente interessate dal nuovo tracciato ferroviario, mettendo a rischio un borgo storico e, non ultimo, distruggendo un'azienda biologica d'eccellenza.

Perciò, ai fini di una corretta informazione e discussione, oltre a quanto finora rilevato, chiediamo anche di considerare nuovamente il vecchio progetto FS, che prevedeva il raddoppio in sede da Albenga verso Alassio.

Albenga li, 25 gennaio 2008

Osservatorio pubblico – Albenga Il referente del W.W.F. Italia Nostra sezione Ingauna
l’incaricato per l’occasione Gruppo Attivo Ingauno Sig. Andrea Lamberti
Sig. Franco Stalla