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Topic: Salvaguardia del sito riproduttivo di (Pelodytes Punctatus). |
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Prot: 83 e.p. Savona, 23 Maggio 2008 Prot. 83 ep Savona, 23/05/2008 Allegati 2: Mappa e formulario standard Natura 2000 del SIC IT1324910 Al Sindaco del Comune di Borghetto Santo Spirito p.za Libertà 1 17020 Borghetto S.Spirito Alla Servizi Ambientali s.p.a via Viglieri 8 17020 Borghetto S.Spirito e p.c. Al Corpo Forestale dello Stato Coordinamento provinciale Savona Via Paleocapa 4/8 - 17100 Savona Alla Regione Liguria Ufficio Biodiversità - Via D’Annunzio 111 16100 Genova Alla Provincia di Savona Servizio Ecologia - Via Sormano 12 17100 Savona Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Servizio Conservazione della Natura c.a. Dott. La Posta Via Capitan Bavastro, 174 00154 ROMA Oggetto: richiesta salvaguardia sito riproduttivo di Pelodite punteggiato (Pelodytes punctatus) in località Cappellotti (Borghetto Santo Spirito, SV). Con la presente si vuole segnalare che a seguito di un sopralluogo effettuato in data 11/03/2008, è stata notata dall’area esterna, confinante un sito localizzato in una cava dimessa, attualmente oggetto di un intervento volto alla realizzazione di un depuratore consortile collegato ai comuni collegato di Borghetto Santo Spirito, Loano, Balestrino, Toirano e Bissano; la completa alterazione di un sito riproduttivo di Pelodite punteggiato (Pelodytes punctatus) in località Cappellotti (Borghetto Santo Spirito, SV), segnalato dal 2000 (Salvidio et al., 2004, in questo caso citato come “cava Pattarello”. Il Pelodite punteggiato fino al 2007 utilizzava le depressioni formatesi a seguito dell'attività estrattiva come siti riproduttivi in cui deporre le proprie uova. Queste depressioni a seguito dell'intervento sopracitato sono state eliminate ed allo stato attuale non sono state ritrovare aree idonee alla riproduzione della specie. Questa anfibio anuro è protetto da diverse leggi: Convenzione di Berna del 1979 (allegato III) e Legge Regionale della Liguria 4/1992 (Articolo 11). Le popolazioni italiane, perché particolarmente isolate ed a rischio di estinzione sono state proposte alla Commissione Europea per essere inserite nell'allegato II della direttiva 43/1992/CE. La specie è infatti considerata tra i vertebrati a maggior rischio di estinzione in Italia (Bologna e Venchi, 1998). In virtù di quanto esposto e considerata anche l'origine antropica dell'area in oggetto, si ritiene di sottolineare l'importanza di un intervento di compensazione volto ad evitare l'estinzione locale della specie. Nella fattispecie realizzabile con un minimo sforzo in quanto sarebbe unicamente necessaria la realizzazione di due scavi di circa 30 mq per una profondità massima di un metro in una zona marginale dell'area di cantiere, che non venga interessata da eccessivi movimenti di mezzi, materiali e di addetti durante le fasi in corso d'opera e post-opera. Si fa presente che la Direttiva 92/43/CEE nota come Direttiva Habitat richiede che vengano sottoposti a Valutazione di Incidenza, secondo quanto richiesto dall’Allegato G, i piani e/o progetti non connessi alla gestione del sito e che possono avere incidenza negativa possibile (a maggior ragione se probabile o certa) “sui” siti individuati dalla medesima. E’ da evidenziare l’utilizzo della parola “sui” e non “nei” relativamente al campo di estensione della Valutazione di incidenza, poiché in materia di tutela ambientale è ormai noto che anche opere distanti da un sito, possono avere effetti negativi su di esso (art. 6.). Al di là della specifica disciplina, relativa alla valutazione di incidenza da effettuare in sede di procedure autorizzativa, si rilevano le “misure di conservazione” di cui all’art. 4 del D.P.R. n. 357/97, come modificato dal D.P.R. n. 120/2003, azionabili fin dal momento dell’individuazione del sito da parte degli enti locali per la tutela della rete “Natura 2000”, ovvero vigenti già per i pSIC prima che si concluda il processo di selezione definitiva da parte della Commissione europea, così come evidenziato dal Ministero dell’Ambiente con nota 25 gennaio 2000 n. 1248 ai cui termini “per i S.I.C. proposti, le Regioni e le Province autonome hanno responsabilità, una volta individuato un Sito, pur nelle more dalla predisposizione della lista definitiva dei siti da parte della Commissione europea di adottare le opportune misure per evitare il degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie, nonché la perturbazione delle specie per cui le zone sono state individuate”. Le scriventi Associazioni sono disponibili ad un incontro per fornire indicazioni sulla realizzazione e localizzazione delle opere utili alla conservazione della specie. Tanto si segnala per gli adempimenti di competenza. In attesa di un riscontro, si porgono Distinti saluti. Cristiano Spilinga Commissione Conservazione Societas Herpetologica Italica Marco Piombo Presidente WWF Sezione Liguria |
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