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Topic: Prima Lettera al Sindaco di Albenga |
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Prot: n. 01/GAI/EP Albenga, lì 02 febbraio 2006 Al SIG. SINDACO DI ALBENGA Oggetto: problematiche presenti nel territorio del Comune di Albenga. Tutela delle falde idriche. Dai dati forniti dal Comune di Albenga ed inseriti nell’A.T.O., risulta che circa 3630 abitanti Albenganesi non usufruiscono del servizio fognario, principalmente in zona agricola. Questa situazione determina un grave rischio di inquinamento della falda. Si evidenzia inoltre che nei comuni di Albenga e Ceriale vi sono centinaia di interrati nel subalveo che per non essere invasi dall’acqua la emungono e la scaricano nelle canalizzazioni direttamente in mare. Questo grave danno alla risorsa primaria indispensabile alla vita, sta provocando un danno irreparabile all’ecosistema. E’ stata svolta una ricerca dagli esiti sbalorditivi. Considerando diverse variabili, è stata fatta una stima minimale su un campione di cento interrati; malgrado il grosso diametro degli scarichi abbiamo presunto un minimo emungimento di solo un litro secondo che ha quantificato in 8640 metri cubi lo spreco di acqua giornaliero; l’acqua usata giornalmente ad uso potabile dai cittadini residenti di Albenga ed Alassio è pari a 8213 metri cubi/giorno, secondo i dati pubblicati dall’A.T.O. Provinciale. Inoltre il consumo di energia per emungere l’acqua dagli interrati è enorme quantificato in circa un miliardo di vecchie lire l’anno per quanto riguarda il campione in esame. E’ doveroso segnalare che questi dati sono stimati al minimo, quindi verosimilmente, possono tranquillamente triplicare. Ferrovia. Si rammenta all’amministrazione che l’inutile e dannoso spostamento a monte della tratta ferroviaria Finale Ligure - Andora, provocherà un danno ambientale non valutato nel V.I.A. del 1996, perché i siti di Interesse Comunitario S.I.C. non erano ancora stati istituiti. Pertanto anche alla luce del Pronunciamento Europeo, 25 gennaio 2006, nel quale (per quanto riguarda la T.A.V.) il Governo Italiano non solo è stato avvisato ma è stato posto sotto tutela in quanto non è stata riconosciuta la legalità della Sua decisione di non eseguire il V.I.A. per il tunnel di Vanaus, situazione identica per la tratta Finale Ligure - Andora. Procedere nella realizzazione è estremamente incosciente, perché distruggere l’ambiente è distruggere noi stessi. Antenne. Secondo la sentenza della Corte Costituzionale n°303 e 307 del 2003, e l’ordinanza del TAR Campania del 10 novembre 2004 n°5210, il potere di localizzazione delle antenne è confermato ai Comuni, previa approvazione del regolamento e individuazione dei siti necessari. Il diritto dei Comuni di vietare l’installazione di tralicci e pali per ragioni di tutela del paesaggio e dei beni culturali, in base al Codice Nazionale relativo, è confermato dalla giurisprudenza (ultimo atto noto: sentenza del TAR Sicilia del 22 febbraio 2005 n°203). Pertanto si chiede di procedere alla zonizzazione delle aree necessarie, al fine di rendere operativo il regolamento Comunale già approvato dall’ultima amministrazione del Sindaco Angelo Viveri, anche tenendo conto del fattore ambientale. O.G.M. Si chiede alla spettabile Amministrazione di assumere una posizione chiara riguardo agli O.G.M. (organismi geneticamente modificati), adottando una delibera a tutela della salute dell’ambiente e delle produzioni tipiche, che dichiari il territorio Comunale libero da essi. Riteniamo che nella “Piana Albenganese” vi siano importanti produzioni tipiche e biologiche da tutelare e da valorizzare, che sarebbero messe seriamente a rischio nell’eventualità di coltivazione di specie vegetali geneticamente modificate. Esiste infatti il rischio di una contaminazione genetica, con conseguente gravissimo danno all’ambiente, alle risorse naturali ed alle coltivazioni convenzionali e biologiche; anche in relazione all’irreversibilità sull’ambiente e sull’intero ecosistema. I principali argomenti di rischio dibattuti sulle biotecnologie sono: - l’aumento della resistenza di batteri, virus ed insetti; - trasmissione della resistenza agli antibiotici (usati come marcatori); - effetti a lungo termine non conosciuti sull’ambiente, sulla salute umana; - monopolio/oligopolio industriale; - sfruttamento dei paesi del terzo del mondo (gli organismi geneticamente modificati vengono testati liberamente riducendo le popolazioni a semplici cavie da esperimenti); - pericolose interazioni tra Regno Vegetale e Regno Animale (scambio di geni fra animali e piante).ecc. Si fa presente che il principio di precauzione comporta l’adozione di decisioni cautelative, in presenza di rischi gravi o irreversibili che non siamo ancora in grado di stabilire con certezza, sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili; un’esatta relazione tra causa ed effetto. Confidiamo in una presa di posizione da parte dell’Amministrazione Comunale; più di 2300 Comuni dal 2004 hanno aderito all’iniziativa liberi da O.G.M. per la Biodiversità campagna promossa da Coldiretti e WWF. Bretella Albenga - Garessio - Ceva. Quest’opera risulta un doppione inutile, in quanto è in fase di realizzazione la galleria Pieve di Teco - Ormea. Autoporto. Dallo studio effettuato dalla Camera di Commercio di Savona atto alla realizzazione di un autoporto si evince che le aziende locali si sono già riposizionate per risolvere i problemi di movimentazione delle merci, pertanto non si rende necessaria la realizzazione di tale opera. Dal punto di vista ambientale si evidenzia che l’area prescelta non è uno spazio da utilizzare con riempimenti e movimentazioni del terreno in quanto è un’area golenale di sicurezza. Sito tartarughe. Nell’oasi Abissinia è presente il grigliatore di Bastia che scarica i liquami nel lago (gli abitanti di Bastia chiamano volgarmente “ u lagu da merda”), si fa presente che poco più a valle alla confluenza del Neva e dell’Arroscia è presente la testuggine (Emys orbicularis ingauna) all’interno del sito SIC n°47 (Sito di interesse Comunitario). Sarebbe opportuno da parte dell’amministrazione la tutela e la bonifica dell’area, intervenendo sul grigliatore e modificando la prevista viabilità per la futura Stazione Ferroviaria che passa all’interno di tale sito senza considerarne le conseguenze. Rapallizzazione e Borghettizzazione. Il rispetto per l’ambiente naturale è un’esigenza vitale, sociale, etica e culturale indispensabile per la vivibilità futura. La colata di cemento con migliaia di mini alloggi in realizzazione lungo l’arco dei Comuni costieri annullano l’identità culturale e distruggono consumando irreparabilmente l’ambiente rimasto. È opportuno per la tutela di quanto espresso che vengano vietate le seconde case, come avviene in molti Comuni d’Europa e anche qualcuno in Italia. Dobbiamo adottare un modo nuovo di porci in relazione all’ambiente, non in competizione distruttiva; preporre l’interesse generale al particolare, perché “non si apprezza il bene se non quando si è perduto”. Isola Gallinara. L’Isola Gallinara è un sito SIC e riserva naturale Regionale, completamente vincolata ai sensi del D.M. 24/04/1985. Su di Essa sono presenti pochi esemplari di Campanula del Savonese (Campanula sabatia), specie di interesse prioritario. La flora annovera anche altre specie vegetali endemiche, rare o di notevole importanza biogeografia, come la coride (Coris monspeliensis), la rosa della Gallinara ( Rosa gallinariae), la liliacea Allium acutiflorum, la malvacea Lavatera marittima, la graminacea Melica bauhinii, il fiordaliso della Gallinara (Centaurea aplolepa ssp. Gallinariae), la silene di Salzmann (Silene salzmanni). Diverse sono le specie protette da direttive/convenzioni internazionali. L’isola è uno dei rari siti liguri di nidificazione del gabbiano reale a zampe gialle (Larus cachinnans). Sono segnalate una quarantina di specie di uccelli protetti da norme comunitarie e alcuni invertebrati endemici o di notevole significato zoogeografico. Le oasi e i rifugi sono il più importante progetto di conservazione del WWF con 124 aree, per un totale di quasi 39000 ettari di natura selvaggia. Le oasi sono ciò che resta di una natura che nel nostro paese è sempre più minacciata. Purtroppo la Liguria è l’unica regione d’Italia nella quale non esiste nessuna oasi o rifugio del WWF. Visto il recente Ordine del Giorno approvato dalla Regione Liguria, che intende stanziare fondi per acquistare aree private di rilevante interesse naturalistico al fine di proteggerle, chiediamo all’Amministrazione Comunale che si attivi in collaborazione col WWF al fine di istituire la prima oasi naturalistica del WWF in Liguria. Nell’attesa di un riscontro, si porgono Distinti saluti. Il Referente Gruppo Attivo Ingauno WWF Stalla Franco Il Responsabile di Sezione del WWF Savona Piombo Marco |
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