Comitatoterritoriale.it | HOME | RICERCA | LOGIN | REGISTRATI |
![]() |
Benvenuto, Visitatore. Per favore, effettua il login o registrati.
|
|
|
|
![]() |
Risposta | Invia questo topic | Stampa |
|
Topic: Arene Candide |
|
||||||||||||||||
|
Nuovi scavi alle Arene Candide 26/02/2008 - 11.59 FINALE LIGURE Gli scavi inizieranno nei prossimi mesi e saranno finanziati dallo Stato con un contributo di 416 mila euro e dalla Antiche Cave Spa con un contributo di 50 mila euro Ieri sera il Consiglio comunale di Finale Ligure ha approvato la convenzione che sarà firmata fra lo stesso Comune, la Soprintendenza per i Beni archeologici regionali e la società Antiche Cave Spa, per effettuare una nuova campagna di scavi e ricerche archeologiche nella Caverna delle Arene Candide, l’ampia cavità in cui fu rinvenuta nel 1942 l’eccezionale sepoltura di un giovane, il “Principe delle Arene Candide”, risalente a 24 mila anni fa, che, per la ricchezza del corredo e le straordinarie condizioni di conservazione, rappresenta forse la più importante sepoltura del paleolitico superiore europeo. Gli scavi inizieranno nei prossimi mesi e saranno finanziati dallo Stato con un contributo di 416 mila euro e dalla Antiche Cave Spa con un contributo di 50 mila euro. Alla campagna parteciperanno archeologi italiani ed alcune università americane. Visti i risultati conseguiti in precedenza, si può presumere che la ripresa degli scavi produca ulteriori ritrovamenti di rilevanza internazionale, comprese sepolture paleolitiche analoghe a quella del “Principe”. “L’intenzione è di dar vita ad un parco archeologico che, insieme alle grotte di Toirano e ai Balzi Rossi di Imperia, vada a creare un contesto di tale importanza da poter essere dichiarato patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. - dice il vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica del Comune di Finale Ligure Giovanni Ferrari - Il primo passo sarà la creazione di una Fondazione, di cui faranno parte enti pubblici e privati. Inoltre, in occasione dell’apertura della campagna di scavi, la sepoltura del Principe, conservata nel Museo Archeologico di Genova Pegli, sarà temporaneamente ospitata e visibile al pubblico nel Museo Archeologico del Finale”. Nell’ex polveriera delle cave sarà realizzata una struttura di supporto logistico per i ricercatori. In seguito, l’area degli scavi sarà resa fruibile al pubblico, che potrà accedervi sia dall’Aurelia sia dalla strada napoleonica sovrastante, il cui ripristino è previsto nell’ambito del progetto di recupero delle ex cave. La celebrità internazionale delle Arene Candide deriva dalle fortunatissime campagne di scavi archeologici che furono effettuate negli anni 1940-42 e 1948-50. Esse portarono alla scoperta di 19 sepolture paleolitiche, fra cui quella del “Principe”. Gli scavi finora condotti non hanno mai raggiunto il fondo della caverna, che alcune prospezioni geoelettriche pongono alcuni metri più in basso della massima profondità raggiunta nel ’42. E’ perciò possibile che si conservino intatti gli strati che contengono la registrazione del cruciale passaggio/sostituzione fra l’Uomo di Neandertal e la nostra specie, l’Uomo Sapiens, avvenuto attorno a 35 mila anni fa. La Caverna delle Arene Candide si trova a circa 90 metri sul livello del mare, sul versante occidentale del promontorio della Caprazoppa, sul margine superiore dell’ex cava Ghigliazza. Le Arene Candide erano una duna di sabbia quarzosa, bianca (candida), che i venti dell’ultima glaciazione avevano addossato al promontorio. Ritratta in alcune fotografie dei primi anni ’20, la duna è stata poi completamente rimossa dalle attività di estrazione della cava, chiusa alcuni anni or sono. L’area delle ex Cave Ghigliazza è interessata da un progetto di recupero ed urbanizzazione in corso di elaborazione. il secolo xix imperia del 01/03/08 ESPOSTO IN PROCURA Il Wwf: Baia verde contrasta le norme Ue. OSPEDALETTI. Il Wwf chiede l’intervento della procura della Repubblica sul progetto di Baia Verde, ritenuto dall’associazione ambientalista “incompatibile con le norme di tutela vigenti”. Secondo il Wwf – che aveva già sottolineato questo aspetto all’indomani dell’inaugurazione del cantiere, avvenuta alla presenza del ministro Bianchi il 30 settembre 2007 – l’opera di Ospedaletti “contrasta con gli obiettivi di conservazione del Sito di interesse comunitario marino che si trova in prossimità del porto turistico”. Giovedì mattina il presidente del Wwf Liguria, Marco Piombo, ha consegnato un esposto alla procura di Sanremo, corredato a una nutrita documentazione tecnica. L’esposto e gli allegati andranno ad integrare il lavoro già avviato dalla stessa procura della città dei fiori, che nelle scorse settimane aveva avviato una serie di accertamenti sul progetto, con particolare attenzione all’iter amministrativo. «Ci siamo rivolti alla procura di Sanremo – spiega Marco Piombo – chiedendo un intervento urgente, dopo aver già portato la questione all’attenzione di Regione Liguria e Ministero dell’Ambiente. In base a nostre verifiche, sono state rilevate carenze sia negli studi inerenti gli impatti ambientali, in particolare del Sistema informativo per la gestione dei dati ambientali e della Valutazione di incidenza, sia l’evidente impatto negativo diretto e indiretto sull’ habitat marino e su alcune specie prioritarie. «Il tutto in palese contrasto con gli obiettivi di tutela sanciti dalla direttiva 92/ 43 dell’Unione europea.Tali carenze sono alla base delle nostre segnalazioni, nelle quali viene evidenziata l’incompatibilità del progetto con le norme di tutela vigenti e gli obiettivi di conservazione del Sito di interesse comunitario marino interessato dal progetto e dell’intera coerenza della rete “Natura 2000”». Per quanto riguarda la Valutazione di incidenza a carico della quale il Wwf segnala la presenza di lacune, si tratta di uno procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito della rete “Natura2000” (istituita dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare), tenendo conto degli obiettivi di conservazionedel sito stesso. La procedura, insomma, ha lo scopo di salvaguardare l’integrità dei siti attraverso l’esame delle interferenze di piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati,ma ingradod i condizionarne l’equilibrio ambientale. E qui entrerebbe in gioco la realizzazione del porto turistico di Baia Verde. Il progetto del “Parco&Marina di Baia Verde” interessa una superficie complessiva di oltre 200 mila metri quadrati, dei quali 130 mila a terra, per un fronte di costa di circa 800 metri. I lavori, iniziati a gennaio,dureranno circa 5 anni. P.I. Redazione Ponente Notizie. Il gruppo attivo Ingauno, segnala che nel progetto di spostamento a monte della tratta ferroviaria Finale Ligure - Andora, l'area su citata è interessata dalla viabilità e dal cantiere per la realizzazione dell'opera. |
Risposta | Invia questo topic | Stampa |