Comitatoterritoriale.it | HOME | RICERCA | LOGIN | REGISTRATI |
![]() |
Benvenuto, Visitatore. Per favore, effettua il login o registrati.
|
|
|
|
![]() |
Risposta | Invia questo topic | Stampa |
|
Topic: Centrale di Pieve di Teco |
|
||||||||||||||||
|
Consiglio regionale della Liguria VI Commissione: procedimenti iscritti alla seduta del 02/04/2008 N. 1 Al Presidente Del Consiglio Regionale Giacomo RONZITTI SEDE Prot. N° 151-8L/07 Genova, 28.11.2007 MOZIONE IL CONSIGLIO REGIONALE PREMESSO che nella relazione tecnica al progetto preliminare per la realizzazione della centrale a biomasse agro-forestali nel Comune di Pieve di Teco, presentato dalla Comunità Montana Alta Valle Arroscia alla Regione sono stati stimati i valori delle emissioni con dismissione dei vecchi sistemi di riscaldamento e si afferma che il Comune di Pieve di Teco non è un comune metanizzato, che la maggior parte degli impianti di riscaldamento per la produzione energetica sono caldaie a gasolio, mentre al contrario da parecchi anni esiste una rete di distribuzione dell’italgas su tutto il territorio comunale e gli utenti già allacciati sono circa 110; RILEVATO come nel progetto presentato dalla Società S.E.A.V.A. Srl , costruttrice dell’impianto e futura Società di gestione, si evidenzi che la previsione delle utenze del teleriscaldamento sia di 85 utenti fra pubblici e privati contro i 724 utenti stimati, invece, secondo quanto previsto dal progetto preliminare approvato e finanziato dalla Regione e, di conseguenza, in esplicito contrasto con il Piano Energetico Regionale e da quanto previsto dal Bando Pubblico del DOCUP Obiettivo 2 Misura 2.3, dal momento che la rete di utenza di teleriscaldamento costituisce parte fondamentale del progetto ai fini della validità economica dello stesso; CONSIDERATO che il Consiglio Generale della Comunità Montana Alta Valle Arroscia con la delibera n° 15 del 21 luglio 2006 ha approvato il progetto definitivo dell’impianto con una potenza pari a 12,9 MW, quindi nettamente superiore rispetto alla potenza dichiarata nella richiesta di finanziamento presentata nel maggio 2002 , cioè di 5 MW, ovvero in ottemperanza alla DGR n° 249/2002 che stabiliva i criteri di ammissibilità al Bando dell’Obiettivo 2, mis.2.3; CONSIDERATE altresì le giuste proteste e le pesanti critiche sollevate dal “Comitato del no alla Centrale a Biomasse di Pieve di Teco” riguardanti in particolare l’opportunità del progetto, alla luce di possibili effetti nocivi sulla vivibilità ambientale e sull’economia del territorio, faticosamente avviata verso un turismo ed una produzione alimentare di qualità; VALUTATO come elementi sostanziali quali la potenza della centrale dichiarata negli atti autorizzativi, che da progetto risulterebbe in realtà ben superiore, la percentuale delle emissioni inquinanti, la presunta irregolarità di procedura (in quanto le osservazioni poste alla Conferenza dei Servizi sarebbero state ignorate), dimostrerebbero quanto le Istituzioni sembrano sfuggire alle proprie responsabilità rifiutando di ascoltare le rimostranze e le giuste rivendicazioni provenienti dal territorio, ovvero di una popolazione che rigetta un progetto non voluto, ritenuto non necessario ancorché dannoso; IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE A riesaminare entro 30 giorni, in modo dettagliato il progetto del sopracitato impianto, e, alla luce delle risultanze, eventualmente invitare la Provincia di Imperia a sospendere l’autorizzazione per la costruzione. Alessio SASO |
Risposta | Invia questo topic | Stampa |